Giosuè Torquati
Giosuè Torquati
nato a Bergamo 09.11.38
professo 29.09.58 – ordinato 21.06.68
deceduto ad Albino 14.03.2020
della Comunità di Albino BG
Lo abbiamo affidato alla misericordia del Padre e alla preghiera di famigliari e confratelli già nella prima mattina di un sabato di quaresima reso singolare dalle restrizioni civili ed ecclesiastiche motivate dalla pandemia del virus Covid 19.
Si sapeva di un malanno probabilmente stagionale che lo aveva costretto a letto, non si poteva immaginare che quel malanno avrebbe segnato la fine dei suoi giorni.
Non sappiamo a quale numero fosse giunta la sua pubblicazione Allegria e comunque non è di questa che parleremo in questa occasione, né delle sue prodezze di prestidigitazione tanto apprezzate in oratori e comunità parrocchiali. Diremo piuttosto quelle poche cose che la burocrazia delle schede personali ITS consente di raccogliere, utilizzare nell’immediato e trasmettere ai posteri.
Lo faremo a consuntivo, se così possiamo esprimerci, riassumendo le cose dalla fine, partendo dagli uffici di cui lui stesso fece menzione nel compilare (anno 2014) la scheda personale, distinguendo con ordine quelli nell’Istituto: Padova-Parrocchia del Crocefisso (1968-1970 cappellano); Albino (1970-1990 animazione vocazionale); Milano I (anno sabbatico 1990-1991); Mussolente (dal 1991 – ministero); Albino (dal 1 settembre 2004 – ministero); dal 2017, sempre allocato in questa comunità, svolge qualche ministero di predicazione e pastorale in genere, oltre che attività ludiche. Tra gli uffici più direttamente ecclesiali diremo che risuolta Membro del Consiglio presbiterale di Bergamo (1973-1976); Rappresentante dei Religiosi al Centro Diocesano Vocazioni (1977-1980); Delegato dei religiosi al CRV (Centro Regionale Voc.) del Triveneto (dal 1996).
Le grandi date della sua vita di uomo, religioso e prete, le abbiamo riassunte in esergo, qui ricordiamo che aveva scelto il nome di religione di Maurizio, in aggiunta a quello di battesimo ricevuto nella parrocchia dell’Ospedale di Bergamo il 10 novembre 1938. A Miragolo san Marco era invece stato catechizzato e cresimato. Ricevuto ad Albino prima come apostolino, poi nel giugno 1957 come postulante, aveva fatto il Noviziato ad Albisola, dove emise la prima professione il 29 settembre 1958, rinnovandola poi negli anni del liceo a Monza fino alla professione perpetua del 1963. Prefetto ad Albino per un biennio (1962-1964), studi teologici a Bologna Studentato delle Missioni. A Bologna ricevette ministeri e ordini fino al diaconato.
Il presbiterato gli fu conferito ad Albino nella Scuola Apostolica, dal bergamasco Vescovo di Imola Mons. Benigno Carrara, insieme al confratello Tarcisio Rota.
Deve avere goduto di buona considerazione nella bergamasca per le sue capacità di “mago” non disgiunte dalla preoccupazione di accompagnarle a intenti catechistici ed educativi, secondo il detto antico castigat ridendo mores, magari mai pronunciato, certamente ben presente tra i suoi intenti. Ma deve anche essere stato apprezzato per Allegria che tuttavia qualche contrarietà gli aveva anche prodotto all’interno. Ma tant’è… parce defuncto avrebbero detto gli antichi latini anche quelli di ascendenza gallico-bergomense.
Prendiamo congedo da lui recuperando un suo recente scritto, una sorta di testamento spirituale aggiunto all’ultima scheda mandata a Bologna per la consultazione 2020 dove, fatti i nomi dei prescelti ai ruoli di superiore e di economo, aggiungeva di averlo fatto per “favorire il dialogo e formare un’unica comunità .. stimolando tutti i confratelli all’adorazione quotidiana…». Riposi in pace.