Lettera del Provinciale

Cari confratelli,

nella mia lettera di gennaio ho riflettuto sulla figura della profetessa Anna, ravvisandola un po’ come immagine della nostra Provincia religiosa. In questa lettera, che scrivo nel giorno della Presentazione del Signore in cui si celebra la Giornata mondiale della Vita consacrata, vorrei richiamare la figura di Simeone. Prendo in prestito l’omelia che papa Francesco ha rivolto ai consacrati tre anni fa, in occasione della Messa nella basilica vaticana.

Il Papa ricordava i movimenti di Simeone: egli è mosso dallo Spirito, vede nel Bambino la salvezza, lo accoglie tra le braccia (cf. Lc 2,26-28). Associava poi, ad ognuno di questi verbi, una specifica domanda. La prima è: da che cosa siamo mossi? È qualcosa su cui ci dobbiamo confrontare quotidianamente, dal momento che, se non siamo mossi dallo Spirito di Dio, inevitabilmente siamo condotti dallo spirito del mondo. Quali sono le motivazioni autentiche del nostro agire, nella dinamica della vita comunitaria e nel nostro ministero? La seconda domanda suona così: che cosa vedono i nostri occhi? Simeone, mosso dallo Spirito, vede e riconosce la salvezza nel Cristo. E noi siamo in grado di cogliere nei nostri giorni i segni della salvezza di Dio? Di vedere, nella nostra vita consacrata, un dono di grazia che va riscoperto quotidianamente? Infine, che cosa stringiamo tra le braccia? Se non accogliamo Cristo come centro della nostra vita, ricordava il Papa, rischiamo di riempire le nostre giornate di vuoto e di lamentela. Che cosa desideriamo accogliere? Chi vogliamo stringere tra le braccia?

Rimando alla lettura integrale di quella omelia del 2 febbraio 2022, che può magari diventare occasione di un confronto comunitario su come vediamo e viviamo la nostra vita consacrata in questo particolare momento della nostra storia.

In questo mese di febbraio parteciperò ad alcuni importanti momenti della vita della nostra Provincia e del nostro Istituto. Il 3-4 febbraio sarò a Frascati per prendere parte alla due giorni di formazione promossa dalla Provincia ITM. È un’occasione che reputo preziosa non solo per riflettere sul tema dell’educazione alla politica, che è in sintonia con il nostro carisma, ma anche per incontrare e conoscere meglio i confratelli della nostra Provincia “sorella”.

Il 7 febbraio, poi, sarò a Bolognano per celebrare la Giornata del malato. Come scrivevo nella mia prima lettera da Provinciale, considero quella comunità “il cuore pulsante” della nostra Provincia. L’esperienza della malattia può diventare un’occasione per vivere la nostra vocazione riparatrice in unione al Cuore di Cristo. Approfitto per ricordare qui, sperando di non dimenticare nessuno, quanti hanno avuto recentemente problemi di salute: p. Renato Comastri, che è attualmente a Bologna in attesa di un’operazione al rene e all’uretere; p. Antonio Dall’Osto, che a seguito di una caduta è stato trasferito a Bolognano per la convalescenza; p. Paolo Gazzotti, ricoverato all’ospedale di Bologna per seri problemi cardiaci e che ora affronterà la convalescenza allo Studentato; p. Angelo Carrara che ha trascorso diversi giorni all’ospedale di Seriate e ora sarà trasferito a Bolognano. Ricordiamoli in modo particolare nella preghiera, affidandoli al Cuore del Signore e sentendoci a loro vicini in questi momenti di fragilità.

Dal 10 al 14 febbraio, infine, sarò al Collegio Internazionale di Roma per un incontro tra il Superiore generale e i coordinatori delle aree geo-culturali dehoniane. Con quest’ultima espressione si intendono quei provinciali che sono stati eletti dai loro omologhi come coordinatori delle entità dehoniane presenti in un determinato continente. Sarà un’occasione di incontro e di riflessione comune, in particolare sulla Lettera programmatica appena pubblicata dall’Amministrazione generale (e che trovate in queste pagine del CUI). Avrò senz’altro occasione, più avanti, di riferirvi sull’esito di questo incontro.

Non voglio concludere queste mie righe senza aver ricordato il bel momento vissuto ad Albino, il 14-15 gennaio, insieme ai superiori. Abbiamo riflettuto sul nostro ruolo di animazione e di guida, alla luce dell’esempio e dell’insegnamento di padre Dehon e nel confronto con il tema, ahimè sempre attuale, degli abusi. Personalmente sono stato molto contento sia della pertinenza delle relazioni (che sono già state inviate ai superiori e che troveranno spazio nei prossimi mesi in queste pagine) sia della qualità dello scambio e del clima fraterno. È un segno, credo, del nostro desiderio di incontrarci e di camminare insieme come religiosi dehoniani.

Infine, un caro augurio a tutti i confratelli che festeggiano il compleanno a febbraio: Duilio Cadei, Francesco Duci, Graziano Vendramin, Angelo Arrighini, Domenico Balzarin, Enrico Faraci, Nerio Broccardo, Bruno Scapin, Mario Stecca, Angelo Mario Gritti, Serafino Castagnaro, Francesco Bottacin.

In unione di preghiera, nel Cuore di Cristo.

p. Stefano Zamboni, S.C.I.
Superiore provinciale ITS

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