I Dehoniani in Europa: insieme verso il futuro

Cari confratelli in Europa,

I superiori maggiori delle nostre entità in Europa, dopo essere stati costituiti e riconosciuti dal Governo Generale, ai sensi del DG 139.4, come Conferenza dei Superiori delle Entità Europee (COSENEUR), si sono incontrati dal 20 al 24 ottobre 2024 ad Alfragide (Lisbona).

Ora tutti noi disponiamo di questa struttura intermedia che ci permetterà di riflettere e di agire insieme sulla nostra realtà di vita religiosa e apostolica nel nostro continente. Abbiamo quindi condiviso la nostra realtà attuale, i nostri progetti per il Giubileo dehoniano (2025-2028); ma soprattutto abbiamo riflettuto sul nostro futuro come Dehoniani in Europa.

Il nostro punto di partenza è fare con voi professione di fede e di speranza nell’Europa dehoniana che ci anima tutti. Ecco l’espressione della nostra profonda solidarietà con i popoli europei, di cui condividiamo le gioie e le speranze, le angosce e le tristezze di questo tempo, soprattutto quelle dei più poveri.

1. La nostra identità dehoniana vissuta

Viviamo in società cosiddette secolarizzate a vari livelli. Il cristianesimo tende a diventare una minoranza. In questa situazione culturale di fatto, possiamo rendere una testimonianza cristiana gioiosa e appassionata, discernendo in essa un’opportunità per maturare nella fede e tornare all’essenziale evangelico con tutte le sue esigenze.

Sperimentiamo la nostra identità cristiana e dehoniana al contempo in una comunità religiosa e nella Chiesa. Per questo rinnoviamo l’invito che la fraternità – tra confratelli e con le donne e gli uomini del nostro continente –, così buona e così difficile allo stesso tempo, sia al centro delle nostre relazioni. La gioia del cuore non sgorga forse dalla condivisione fraterna in profondità del vissuto della nostra fede, dalla fiducia in un Dio vicino, che si prende cura di noi?

Chiamiamo tutte le nostre comunità ad essere aperte agli altri, rivolte alla vita. La nostra necessaria trasformazione o conversione apostolica sarà possibile se poniamo al centro della nostra vita quotidiana un’esperienza più risoluta e creativa del Vangelo, della fede. L’obiettivo è soprattutto qualitativo, non necessariamente quantitativo (“il numero” dei credenti). La missione di amare, di testimoniare che ci affida il Cristo risorto è l’unica via per la gioia piena. Vogliamo che essa influenzi la nostra pratica del governo e dell’obbedienza religiosa.

2. Un’Europa dehoniana, luogo di speranza

L’Europa dehoniana, nella sua diversità, si ricorda di essere il luogo di nascita della Congregazione. Di fatto, questa condizione obbliga: come Europa dehoniana, dobbiamo continuare ad essere un cuore pulsante per la Congregazione, cercando insieme, a partire dalla nostra ricca esperienza fin dalle origini, nuovi equilibri di vita dehoniana e nuove sintesi utili a tutti i Dehoniani.

Crediamo (e speriamo che vi uniate a noi nella nostra certezza) che le nostre entità possano essere:

– uno spazio privilegiato di formazione. L’Europa dehoniana, nella sua diversità, può offrire luoghi di formazione di alta qualità, sia per la formazione di base (scolasticato) sia soprattutto per la formazione specialistica (master, dottorato), anche dehoniana, nel senso di una formazione integrale dell’essere umano al servizio della vita. Non solo l’Europa dehoniana può intensificare una rete di collaborazioni interne, plurilinguistiche e multiculturali in questo settore, ma può anche contribuire a fornire un servizio diversificato a tutta la Congregazione per una vita giusta e felice. La Commissione teologica dehoniana europea è uno spazio privilegiato chiamato a dare un crescente contributo in questo senso.

– uno spazio di dialogo apostolico ed educativo. I confratelli che esercitano apostolati e la pastorale nel campo educativo, in particolare in vari paesi europei, i confratelli impegnati nel mondo accademico e culturale, in particolare quelli presenti nelle grandi città europee, sono tutti chiamati a impegnarsi nella costruzione di una rete di presenza “interconnessa” in questi luoghi strategici, che può essere fruttuosa per un annuncio rilevante del Vangelo.

– uno spazio di solidarietà, soprattutto finanziaria, tra entità europee, ma anche e soprattutto con entità extraeuropee che sono nel bisogno, operando un discernimento sulla base di criteri qualitativi adottati per valutare le richieste di aiuto, preludio a un’azione economica sempre più coordinata in questo settore.

– uno spazio di solidarietà con le vittime di terribili abusi sessuali e di ogni forma di abuso commesso da religiosi e da altri su minori, solidarietà che si traduce nella prevenzione e denuncia di ogni forma di abuso.

– uno spazio di solidarietà con la nostra casa comune affinché la sostenibilità caratterizzi sempre di più le nostre presenze comunitarie e apostoliche.

– uno spazio di ospitalità (la philo-xenia, l’amore per lo straniero, che Abramo ci insegna quando accoglie tre uomini alle querce di Mamre, cfr. Gen 18) è più che mai attuale. Noi, Dehoniani d’Europa, possiamo unirci qui e sostenerci a vicenda nello sviluppo di una chiara cultura dell’accoglienza nelle varie case che sono a ciò idonee. Una Commissione Europea per lo Sviluppo Umano Integrale sarà in grado di esercitare un saggio discernimento per accogliere i migranti e chiunque abbia bisogno. Dovere di misericordia e prima di tutto di giustizia: “Ero straniero e mi avete accolto…” (Mt 25).

– uno spazio di accoglienza più organizzato per la Congregazione. Anche in questo senso, le Entità europee sono in grado di sviluppare una cultura dell’accoglienza per i confratelli di altre Entità europee in primis, ma anche per i confratelli di Entità extraeuropee, sia per gli studi, offrendo corsi di formazione (spirituale, teologica, sociale…) con le borse di studio che li rendono possibili, sia per la collaborazione apostolica.

Ci sono quindi molti servizi utili ed essenziali (formazione, solidarietà, accoglienza, ecc.) che possono essere offerti con maggiore sinergia interna per l’Europa, così come per il resto della Congregazione.

Noi, Europa dehoniana, grazie alla nostra storia ed esperienza come luogo di nascita della Congregazione, abbiamo gli strumenti per coltivare il nostro comune patrimonio spirituale e apostolico. I luoghi storici, che, insieme ad altri, sono luoghi di santità, possiamo farli rivivere con la popolazione locale, legandoli in modo più esplicito gli uni agli altri. E non dimentichiamo che, in questa fase, la maggior parte dei nostri martiri sono europei.

Accanto a tutto ciò che, giorno dopo giorno, facciamo da decenni nei nostri luoghi di presenza (per cui ringraziamo personalmente ciascuno di voi, incoraggiandovi a perseverare in questa dedizione umile e generosa, intensificandola ogni volta un po’ di più), come responsabili delle Entità europee, vorremmo invitare e incoraggiare, soprattutto i nostri giovani confratelli in Europa, a riflettere in modo immaginifico sul nostro futuro immediato, in particolare all’interno della Commissione europea per la pastorale giovanile e vocazionale.

Europa dehoniana, « duc in altum » (Lc 5, 4).

Vi auguriamo gioia e speranza in questa festa dell’Epifania 2025!

Buon anno giubilare!

I superiori maggiori delle Entità dehoniane in Europa presenti ad Alfragide:

P. Stefano Zamboni
Sup. Prov. ITS
Presidente della COSENEUR

P. Stefan Tertünte
Sup. Prov. GER
Vice-presidente de la COSENEUR

P. Juan José Arnaiz Ecker
Sup. Prov. ESP

P. Joseph Famerée
Sup. Prov. EUF

P. Hugh Hanley
Sup. Prov. GBI

P. Elia Ercolino
Sup. Prov. ITM  
P. Sławomir Knopik
Sup. Prov. POL

P. Joâo Nélio Simôes Pereira
Sup. Prov. POR

P. Aliaksandr Fiadotau
Sup. Distr. BYE

P. Rafał Czernia
Sup. Distr. FIN

P. Marcin Januś
Sup. Distr. MOL    



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