«Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese». P. Silvano – il Maestro cassintegrato – ha presieduto l’eucaristia del secondo giorno di Capitolo. Gli ha fatto piacere imbattersi in questa pagina di Vangelo perché ne aveva apprezzato opportunisticamente il valore l’altra sera quando è arrivato. Ha impiegato 5 ore per un viaggio che ne prevedeva la metà. È arrivato tardi. Ma ha trovato in casa i confratelli che lo stavano aspettando.

Fraternità è questo Vangelo qui: sapersi aspettare fino a notte. Misericordia è questo Vangelo qui: sintonizzare i miei tempi con chi – non sempre per colpa sua, ma anche fosse – ha un ritmo diverso dal mio. Tenere il passo di chi è rimasto indietro, perché non si senta abbandonato al suo affanno.

La veste stretta ai fianchi è quell’asciugamano del quale si cinge il Maestro e Signore per lavare i piedi a quelli che ha amato fino all’abbassamento più profondo. La lampada accesa è la carità alla quale non vogliamo mai far mancare l’olio, perché le sue opere risplendano davanti agli uomini.

Se il Capitolo ci stringe un po’ ai fianchi la veste e rabbocca un po’ di olio sarà già abbastanza.